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Come valutare il preventivo di un’agenzia di marketing e comunicazione

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Come valutare il preventivo di un'agenzia di marketing e comunicazione

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Orientarsi tra diverse proposte è un’impresa ardua, ma non impossibile seguendo questi consigli.

Dall’avvento di internet, il mercato è sempre più saturo di agenzie e consulenti, fare la scelta giusta è più che mai difficile per un’azienda. Da un lato, le tante opzioni disponibili consentono di trovare il profilo più idoneo per l’attività da svolgere, anche a un costo più competitivo; dall’altra tutte queste figure rischiano di confondere le acque. Infatti, distinguere tra chi ha davvero le competenze necessarie e chi millanta di averle non è affatto facile nel mondo digitale e social di oggi.

Come agenzia di marketing e comunicazione ci capita spesso di lavorare con clienti che hanno avuto esperienze negative con i precedenti fornitori. In alcuni casi si tratta di contratti capestro che tengono in ostaggio siti web e canali social, in altri le aspettative sono state disattese perché l’agenzia o il consulente aveva promesso l’impossibile. Oppure i siti web e applicazioni realizzati non funzionano a dovere. Le casistiche sono così tante che sarebbe troppo lungo elencarle, ma questo è per rassicurare chi ci legge: se è capitato anche a te, sappi che sei in buona compagnia e che le insidie dietro la selezione dei fornitori sono tante.

Per questo abbiamo pensato di elencare qui di seguito degli accorgimenti per facilitare l’iter.

I criteri di valutazione

L’agenzia si prende tempo per conoscere le tue esigenze o ti invia solo un preventivo standardizzato? Infatti un preventivo non deve essere un mero listino prezzi, ma piuttosto una bozza di progetto. E anche se il brief che hai fornito loro è dettagliato, un’agenzia seria si metterà in contatto con te per approfondire i vari aspetti del progetto e capire se può rispondere alle vostre esigenze e alle modalità di lavoro richieste, ritirandosi dalla selezione qualora non fosse così.

Fai inoltre attenzione a chi dice di sì a tutto a prescindere, certe volte è bene che siano messi in discussione alcuni dei requisiti richiesti – un team con tanta esperienza sa consigliarti su cosa investire i tuoi soldi, anche se vuol dire meno introiti per l’agenzia. Questo tipo di considerazioni, insieme ad altre tarate sulle richieste inviate e le informazioni fornite durante il colloquio, caratterizzano un buon preventivo, che può essere corredato anche da casi studio.

Quando si parla di soldi ci sono diversi preconcetti sbagliati da scardinare. Il primo è che non tutte le agenzie vedono i clienti come polli da spennare. In realtà, nel nostro mondo iper-connesso, ormai è un tattica poco lungimirante, perché ne va della loro reputazione e rischiano di farsi terra bruciata intorno. Per cui in caso di dubbi, prima di pensare a una fregatura, apri un dialogo con l’agenzia, se sa il fatto suo ti spiegherà il perché dell’importo quotato. È un campanello d’allarme se invece rimane sul vago. Il secondo preconcetto sbagliato è che nel mondo “digital” tutto sia semplice, gratuito e veloce. Sarebbe bello ma non è così. Rispetto a qualche anno fa, ormai la maggior parte dei software è a pagamento; nel caso di servizi gratuiti, dato il numero sempre maggiore di utenti online, ci sono bug frequenti che ne impattano l’uso.

Inoltre l’aumento delle opzioni a disposizione comporta una scelta più oculata, che non si può fare in breve tempo. In poche parole, quello che dall’esterno può sembrare un’inezia, nella maggior parte dei casi non lo è.
In aggiunta, preventivi molto bassi possono celare delle insidie: nel migliore dei casi l’agenzia va in perdita, nel peggiore il lavoro non viene eseguito correttamente, portando l’azienda a spendere degli altri soldi per sistemarlo. Ovviamente all’azienda non importa del margine di guadagno dell’agenzia, ma spesso pur di prendere un cliente un’agenzia punta al ribasso, senza considerare che questo tipo di situazione fomenta i risentimenti all’interno del loro team e porta ad aumentare le scorciatoie. Meglio partire col piede giusto insomma.

Le cose fatte bene richiedono tempo. Un team serio ti dà tempistiche realistiche, non ti promette mari e monti per farti firmare ma fin da subito è chiaro sulla durata del progetto.

Oggigiorno gli step che portano una persona a effettuare un acquisto sono tanti e diversi, non è più né un percorso lineare né uno veloce. I veri esperti saranno trasparenti sugli obiettivi che potranno essere raggiunti alla fine del progetto o come conseguenza del lavoro insieme. Diffida anche in questo caso da chi dispende certezze: funziona solo quello che funziona e ogni caso è diverso.

Prenditi del tempo per approfondire come l’agenzia organizza il flusso di lavoro, se usano gestionali e/o software per lavorare in condivisione. Un team organizzato segue il progetto in maniera più fluida, con maggior attenzione alle scadenze e al budget, riducendo le sviste. Assieme con i referenti del progetto, non dimenticarti di conoscere l’agenzia anche dal lato umano: le competenze sono importanti ma anche l’atteggiamento delle persone lo è.

In Italia questa parola gode di cattiva reputazione. Da una parte i reality in TV dove “giocare di strategia” è spesso associato a comportamenti negativi, dall’altra la concezione che si tratti di aria fritta, un lavoro che non serve a nulla. Nulla di più sbagliato! Non lavorare sulla strategia è come costruire una casa senza fondamenta. È possibile ma col tempo le crepe iniziano ad apparire o al primo imprevisto crolla.

Questa fase del progetto consente di trovare nuove idee, mettere in ordine quelle esistenti e definire le prossime attività promozionali. Noi di Corilla iniziamo questa parte con un’intervista al cliente a cui chiediamo di raccontarci la situazione attuale e le aspettative per il futuro: una sessione talvolta catartica per i nostri clienti che spesso per la prima volta dopo tanto tempo, hanno uno spazio sicuro dove raccontare onestamente le loro difficoltà ma anche i traguardi. È in questa occasione che emergono gli insight più utili all’attività di marketing su cui poi lavoriamo in tandem.

Speriamo che l’aver visto le cose dalla prospettiva di chi sta dall’altra parte possa esserti stato utile. In ogni caso, la cosa migliore è approcciare la selezione di un nuovo fornitore senza preconcetti, instaurando un dialogo aperto con l’agenzia se hai bisogno di chiarimenti.
E se sei indeciso, segui l’istinto!

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