La normativa sulla privacy in Italia e in Europa
La normativa italiana sulla privacy, rappresentata dal Codice Privacy, e quella europea, inclusa nella nota normativa GDPR, sono i pilastri fondamentali per la protezione dei dati personali nel nostro paese.
In Italia, il Codice Privacy richiede che le aziende ottengano il consenso degli individui prima di utilizzare i loro dati per scopi di marketing, assicurando trasparenza e rispetto dei diritti degli individui.
A livello europeo, il GDPR ha elevato la protezione dei dati a una priorità assoluta, richiedendo un consenso “libero, specifico, informato e inequivocabile” per l’uso dei dati personali. Questo regolamento si applica a tutte le aziende che gestiscono dati di cittadini dell’UE, anche al di fuori dell’UE, imponendo la necessità di misure adeguate per garantire la sicurezza dei dati.
In breve, entrambe le normative enfatizzano la necessità di un marketing trasparente e rispettoso dei diritti degli individui.
Le possibili sanzioni
La violazione delle normative sulla privacy può comportare gravi conseguenze, tra cui sanzioni significative e danni alla reputazione. Le autorità di protezione dei dati in Italia e nell’UE sono dotate di ampi poteri per imporre multe e sanzioni a coloro che non rispettano le leggi sulla privacy.
Ad esempio, sotto il GDPR, le aziende possono essere multate fino a 20 milioni di euro o il 4% del loro fatturato annuo globale, a seconda di quale importo sia maggiore. Queste multe possono essere imposte per una serie di violazioni, tra cui la mancata attenzione del consenso adeguato, la mancata notifica di una violazione dei dati o la mancata risposta alle richieste degli individui di esercitare i loro diritti.
In Italia, il Garante per la protezione dei dati personali ha anche il potere di imporre multe e sanzioni. Ad esempio, nel 2021, il Garante ha multato una nota compagnia telefonica italiana per 27,8 milioni di euro per una serie di violazioni del Codice Privacy, tra cui la mancata attenzione del consenso adeguato per le attività di marketing.
Per evitare queste sanzioni, le aziende devono prendere sul serio il rispetto della privacy, garantendo che le loro attività di marketing siano pienamente conformi alle leggi sulla privacy, che il consenso sia ottenuto in modo appropriato e che i diritti degli individui siano rispettati. Questo può includere la formazione del personale sulle normative sulla privacy, l’implementazione di politiche e procedure per la protezione dei dati e la consultazione di esperti legali o consulenti sulla privacy per garantire la conformità.

Il rispetto della privacy nel marketing digitale
È quindi evidente come il rispetto della privacy sia diventato un pilastro fondamentale nel marketing digitale. In un’epoca in cui i consumatori sono sempre più consapevoli dei loro diritti, le aziende devono impegnarsi per garantire che le loro attività di marketing li rispettino.
Nel marketing via email e nei social media, il consenso dell’individuo per ricevere comunicazioni è un requisito indispensabile. Creare campagne di marketing rispettose della privacy richiede un approccio basato sulla trasparenza e sulla scelta dell’utente. Le aziende devono essere chiare su quali dati raccolgono, come li utilizzano e con chi li condividono. Devono anche offrire agli utenti la possibilità di scegliere come i loro dati vengono utilizzati.
Attuare il cambiamento: ecco le buone pratiche da seguire
Bilanciare le esigenze di un marketing efficace con il rispetto delle normative sulla privacy può sembrare una sfida ardua. Tuttavia, con l’approccio giusto, è possibile creare strategie di marketing che rispettino pienamente i diritti degli individui alla privacy, pur fornendo risultati efficaci.

Gestire la privacy sui siti web
Di seguito troverai alcuni aspetti chiave da considerare quando si tratta di domini aziendali.
- Informativa sulla privacy
- Cookie
- Consenso esplicito e rintracciabile
- Sicurezza dei dati
- Diritti degli utenti
- Aggiornamenti dell'informativa
- Controlli periodici
GOOGLE ANALYTICS È ILLEGALE? | ALTERNATIVE A GOOGLE ANALYTICS |
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In seguito a un provvedimento del Garante della Privacy italiano del 9 giugno 2022 si è alzato un gran polverone e sono circolate tante fake news, quindi facciamo chiarezza. Il provvedimento faceva riferimento a uno specifico sito web e a uno specifico settaggio di Google Analytics, in particolare una versione che dal 1° luglio 2023 non esisterà più (ne abbiamo parlato qui), quindi è possibile continuare a usarlo. L’importante è impostarlo correttamente e per questo è consigliabile rivolgersi a degli esperti, come i nostri developers di Corilla. | Dato che Google è un’azienda statunitense e il trasferimento dei dati dall’Unione Europea agli USA è il principale problema che le autorità riscontrano nei loro controlli, molte realtà stanno cercando delle soluzioni made in UE. In particolare gli enti, le pubbliche amministrazioni e le istituzioni in molti casi hanno adottato una policy “no tracking” oppure usano software diversi. Quello più popolare è Matomo, che garantisce un tracciamento dei dati più anonimizzato rispetto al colosso americano. |

Email marketing e tutela della privacy
Prendere le giuste misure prima e dopo l'iscrizione degli utenti è di fondamentale importanza, di seguito condividiamo alcuni dei principi di base da tenere presenti.
> Al momento dell’iscrizione
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Campagne digitali a pagamento
Tracciamenti e ottimizzazione
Per comprendere appieno l’impatto delle leggi sulla privacy di cui abbiamo parlato in precedenza, è necessario conoscere il concetto di tracciamento basato sui cookie e le limitazioni che lo accompagnano.
Fino a qualche tempo fa, i cookie erano ampiamente utilizzati per tracciare l’attività degli utenti sui siti web e personalizzare le esperienze pubblicitarie online. Tuttavia, con il rilascio di iOS14, Apple ha introdotto una serie di modifiche che limitano la capacità delle piattaforme di tracciare gli utenti attraverso i browser-based cookie, in modo da allinearsi con la nuova direzione legislativa che tanti paesi stanno adottando.
A subire un grande impatto dopo questi cambiamenti è stata soprattutto Meta, l’azienda di Menlo Park che gestisce Facebook, Instagram e WhatsApp.
Ciò significa che l’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie su questi social network è drasticamente limitata perché non si ha più accesso a una parte di dati e quindi rispetto a prima, Ad esempio, risulta più difficile monitorare in modo accurato il comportamento degli utenti, il completamento delle conversioni e l’efficacia delle strategie pubblicitarie.
Nonostante Meta abbia introdotto la sua soluzione Conversion Api, che consente di tracciare direttamente le azioni degli utenti sul server, bypassando i cookie, alcuni gap restano.
Il colosso dei social network sta continuamente implementando degli adeguamenti alle legislazioni sulla privacy, ad esempio dal 21 giugno 2023 se le inserzioni sono indirizzate in Unione Europea si deve indicare obbligatoriamente la persona o l’organizzazione che beneficia delle adv (“beneficiario”) e, in caso di entità diverse, anche la persona o organizzazione che paga per le adv (“pagante”).

Tracciamenti e ottimizzazione
Privacy e cookie policy su siti web

Social media
Permessi e autorizzazioni
Autenticazione a due fattori
In conclusione, l'equilibrio tra marketing efficace e rispetto della privacy non è una contraddizione, ma un'opportunità. Le aziende che rispettano la privacy dei loro clienti possono costruire relazioni di fiducia più forti, migliorare la loro reputazione e, alla fine, ottenere risultati di marketing più efficaci.